Modi di dire 1
Modi di dire
Alcune parti anatomiche (e relative funzioni corporali) sono spesso citate dai brindisini, anche quando costoro non vogliono essere particolarmente offensivi.
Pigghianculu: imbroglione.
Tieni culu: fortunato.
'Nculatu: ingannato.
Leccaculu: adulatore.
Paraculu, 'ndì voli culu: furbastro.
Cacasotta, cacazzaru: vigliacco.
Cacasintenzi: saputello.
Cacaspagu: maligno
Cacaturnisi: spendaccione.
Cacacazzi, scassapalli: rompiscatole.
Cazzoni amerìcanu: imbecille.
Tegnu li cazzi pi' la capu: ho mille problemi.
Pezza ti cantru: persona che non vale nulla.
No' caca cu lu culu sua: non rispetta i beni altrui.
Mi sta' faci 'rrivari li cugghiuni a 'nterra: mi stai annoiando.
Ti cunta puru li pili ti 'nculu: è pignolo.
Va' caca; vani a pponta a mari e piscia: togliti di mezzo.
'Nci l'aggiu tati cu li controcazzì: gliele ho date di santa ragione.
L'è pigghiata a 'nculu: gli è andata male.
Mo' ti sta usca lu culu: stai pagando le conseguenze di un errore.
No' tieni propia culu ti seggio: fannullone, svogliato.
Ma quando bestemmiano sul serio i brindisini sì trasformano persino nella conformazione del viso. Gli occhi sembrano voler schizzare via, le vene del collo si gonfiano paurosamente, le guance e la fronte s'infiammano. Se i romani vogliono rinfrescare la memoria dei defunti altrui dicono, quasi con il sorriso sulle labbra: a li mortacci tua o sua. Gli abitanti di Brindisi, invece, s'incattiviscono quando gridano: mannaggìa li stramalimuerti tua. Culture diverse? Sarà. Ma la funzione della parolaccia per i brindisini è davvero liberatoria. Si tratta di uno sfogo istintivo che li fa sentire meglio. Non hai da temere nulla, dopo. Ma guai se reprimono il rospo che si agita ìn gola! Del resto devono onorare il detto che li vuole "ladri ed assassini".